Tale affermazione infatti trascura totalmente il fatto che l’Italia è paese soggetto alla malaria fin da epoche remote. Di malaria (il cui nome internazionale è guarda caso un termine italiano) soffrirono infatti gli etruschi e poi i romani e alla presenza di vaste aree malariche nei fondovalle si deve ad esempio il fatto che le nostre città erano spesso allocate su colli e montagne.
Nonostante i grandi sforzi volti a contenere tale flagello (e al riguardo ricordiamo fra gli altri il contributo determinante del grande malarialogo Giovani Battista Grassi – https://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Battista_Grassi) il problema si mantenne fino agli anni 50 del XX secolo allorché, in tempi evidentemente non sospetti di global warming, l’Italia vantava ancora una mortalità da malaria particolarmente elevata, specie in Sardegna e in vaste aree del meridione…