La difesa del suolo oggi. Problemi e prospettive
Ringrazio il Presidente Luigi Rossi per avermi dato la possibilità di sottoporvi alcune riflessioni riguardanti il futuro della difesa del suolo nel nostro Paese, in seguito alla recente decisione da parte del governo di sopprimere il Corpo Forestale dello Stato, che non mancherà di avere conseguenze negative sulla gestione del territorio.
Non è questa la sede per esaminare le motivazioni che sono alla base della dispersione del suo personale tra l’Arma dei Carabinieri, la Guardia di Finanza , i Vigili del Fuoco, mentre è più opportuno ricordare che qualunque esse siano, non tengono assolutamente conto dell’esperienza acquisita dal Corpo Forestale in circa due secoli di attività, per la difesa idrogeologica nei territori montani a protezione delle pianure.
Cercherò di riassumere brevemente l’operato del Corpo Forestale partendo dalla sua fondazione, poiché ben si presta a rappresentare le origini e le problematiche odierne e le prospettive future riguardanti la conservazione e l’ utilizzazione del territorio.
Le Regie patenti del RE Carlo Felice, stabiliscono il 15 ottobre 1822, la nascita in Piemonte dell’Amministrazione Forestale allo scopo di “ovviare alle distruzioni che avevano provocato scoscendimenti delle montagne, corrosioni dei fiumi e dei torrenti e danni alle proprietà”.
La Segreteria di Stato provvedeva nel decennio successivo all’istituzione delle due divisioni, la prima acque e strade e la seconda, boschi, selve, miniere, marmi, agricoltura, contabilità.
In tutte le province del Regno, Savoia, Torino, Cuneo, Alessandria, Novara, Aosta, Nizza, Genova era preposto un intendente alle cui dipendenze erano posti gli Ispettori e sottoispettori nominati dal RE, mentre i brigadieri erano nominati dall’Intendente generale.
Nasceva così nel 1828 il Corpo Reale delle Foreste che comprendeva 1661 unità, affiancate da 1084 guradiaboschi comunali e da 325 guardiaboschi particolari…
Un pensiero su “La difesa del suolo oggi. Problemi e prospettive”