Torrida è stata l’estate del 2017 in Italia e quest’anno, sulla base di dati ISAC CNR, si classifica al sesto posto tra gli anni più caldi dal 1800, con una temperatura di 1,16 gradi superiore alla media del periodo di riferimento e soprattutto è l’anno più secco di sempre, con la caduta del 31% di acqua in meno della media provocando la più grave siccità da 217 anni, confermando il cambiamento climatico in corso. La possibilità che in futuro si ripetano estati ro-venti con temperature decisamente sopra la media sono stimate essere dieci volte più probabili in futuro rispetto al secolo passato e questa è la conclusi-ne della
World Weather Attribution che avverte che, in mancanza di misure drastiche per contrastare il riscaldamento globale, nel 2050 le stagioni roventi come quelle del 2003 o del 2017 saranno la normalità.
I Lapponi dell’Europa settentrionale, i Siciliani che vivono al centro del Mediterraneo, i Bantù o i popoli che vivono nella fascia sub-sahariana del Sahel hanno alimentazioni differenti, non soltanto per la diversa disponibilità di alimenti, ma anche per il clima che influenza la fisiologia, i modelli nutrizionali e le attività metaboliche degli organismi umani e animali, come già dettagliatamente considerato alcuni anni fa da Dario Cianci (
Cianci D. – Clima ed abitudini alimentari – Georgofili INFO, 9 dicembre 2015). Nel cambiamento climatico in atto bisogna considerare non solo gli effetti sull’agricoltura ma anche sul sistema agroalimentare e come si modificano le abitudini alimentari della popolazione umana e come la modifica del carrello della spesa pone nuove domande al sistema agroalimentare. In questo quadro come evolve l’alimentazione e come possono modificarsi i consumi?
La vita umana è legata al clima, alla temperatura media e alle sue escursioni, alla piovosità e all’umidità, alla durata, composizione e intensità della radiazione solare e ai movimenti dell’aria che, determinando reazioni fisiologiche, influiscono su gran parte delle attività organiche e non ultima l’alimentazione. Se è vero che gran parte della popolazione italiana vive in ambienti non naturali, con una temperatura e un’illuminazione artificiale e con ritmi di vita tendenzialmente simili in estate e in inverno, tuttavia i cambiamenti climatici stanno dimostrando la loro certa influenza sui consumi alimentari…